I pronomi personali sono parole che sostituiscono i nomi di persone, animali o cose. Vengono utilizzati per evitare ripetizioni e rendere il discorso più fluido. Variano a seconda della persona (chi parla, a chi si parla, di chi/cosa si parla), del numero (singolare o plurale) e, in alcuni casi, del genere (maschile, femminile, neutro).
Esistono diverse classificazioni dei pronomi personali:
Pronomi personali soggetto (o nominativo): Indicano chi compie l'azione. Esempi: io, tu, egli/ella/esso, noi, voi, essi/esse. Si riferiscono al <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/soggetto%20grammaticale">soggetto grammaticale</a> della frase.
Pronomi personali complemento (o obliqui): Funzionano come complemento oggetto o complemento di termine. Si dividono in:
Pronomi personali riflessivi: Si riferiscono al soggetto dell'azione e indicano che l'azione compiuta dal soggetto ricade sul soggetto stesso. Esempi: mi, ti, si, ci, vi, si. Essi esprimono l'azione <a href="https://it.wikiwhat.page/kavramlar/riflessiva">riflessiva</a>.
Pronomi personali possessivi: Indicano il possessore di qualcosa. Anche se a rigore sono aggettivi, in alcune frasi possono sostituire l'intero sintagma nominale che include l'oggetto posseduto, comportandosi come pronomi. Esempi: mio, tuo, suo, nostro, vostro, loro.
Forme toniche e atone:
I pronomi personali complemento possono essere tonici (accentati) o atoni (non accentati).
Pronomi personali tonici: Sono accentati e possono essere usati da soli. Esempi: a me, a te, a lui/lei, a noi, a voi, a loro. Solitamente usati per dare enfasi o per rispondere a una domanda.
Pronomi personali atoni: Non sono accentati e si appoggiano ad un'altra parola per formare un'unità fonetica. Esempi: mi, ti, lo/la, ci, vi, li/le. Vengono solitamente posti prima del verbo (proclitici) o dopo il verbo (enclitici).
Esempi di utilizzo:
La scelta del pronome personale corretto dipende dal contesto della frase e dalla funzione grammaticale che il pronome deve svolgere.